Psicologa Palermo - Fobia Specifica
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Fobia Specifica

PAURA: : stato transitorio dell'individuo, che ha inizio in condizioni o situazioni-stimolo ben definite e cessa con il venir meno di dette condizioni.con esso si può intendere o una risposta (emozione) o uno stimolo (oggetto). Risposta complessa (emotiva) e multicomponenziale che include:

  1. uno stato di attivazione fisiologica che interessa il sistema nervoso autonomo ed il sistema neuroendocrino;
  2. manifestazioni comportamentali specifiche, come il freezing (congelamento), reazioni di fuga e di evitamento, interferenza e scadimento nelle capacitĂ  e nelle prestazioni dell'individuo;
  3. un resoconto verbale di uno stato soggettivo di tensione e di apprensione.
  1. CalamitĂ  (naturali,gravi malattie e a situazioni di oggettivo pericolo che possono mettere a rischio l'incolumitĂ  dell'individuo);
  2. Rifiuto sociale (situazioni sociali in cui il soggetto teme di essere criticato, rifiutato o semplicemente giudicato);
  3. Animali repellenti (animali sporchi, schifosi, repellenti, o stereotipicamente associati ad un'iconografia orrifica e cimiteriale; del buio, dei fantasmi e dei cimiteri, ad esclusione delle paure per animali domestici come cani, gatti, ecc.);
  4. Allontanamento (paura di allontanarsi da casa o dai propri familiari; ha una connotazione decisamente agorafobica, e comprende quindi anche la paura di viaggiare, di spostarsi con vari mezzi, di trovarsi in situazioni di isolamento o solitudine);
  5. Sangue e ferite (paura di assistere a pratiche medico-chirurgiche oppure di osservare il corpo umano ferito o sanguinante).

La FOBIA SPECIFICA è una paura marcata e persistente, eccessiva o irragionevole, provocata dalla presenza o dall’attesa di un oggetto o situazione specifici (per es., volare, altezze, animali, ricevere un’iniezione, vedere il sangue).
L’esposizione allo stimolo fobico quasi invariabilmente provoca una risposta ansiosa immediata, che può prendere forma di Attacco di Panico situazionale o sensibile alla situazione. Nei bambini l’ansia può essere espressa piangendo, con scoppi di ira, con l’irrigidimento o con l’aggrapparsi a qualcuno.
La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole, ma tenta di evitare oppure sopporta con intensa ansia o disagio la situazione fobica.
L’evitamento, l’ansia anticipatoria o il disagio nella situazione (situazioni) temuta interferiscono in modo significativo con la normale routine della persona, con il funzionamento lavorativo (o scolastico), o con le attività o le relazioni sociali, oppure è presente disagio marcato per il fatto di avere la fobia.
F. Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi.
G. L’ansia, gli Attacchi di Panico o l’evitamento fobico associati con l’oggetto o situazione specifici non sono meglio giustificati da un altro disturbo mentale, come il Disturbo Ossessivo-Compulsivo (per es., paura dello sporco in un individuo con ossessioni di contaminazione), Disturbo Post-traumatico da Stress (per es., evitamento degli stimoli associati con un grave evento stressante), Disturbo d’Ansia di Separazione (per es., evitamento della scuola), Fobia Sociale (per es., evitamento di situazioni sociali per paura di rimanere imbarazzati), Disturbo di Panico con Agorafobia o Agorafobia senza Anamnesi di Disturbo di Panico.

MODELLI EZIOPATOGENETICI DELLE FOBIE SPECIFICHE

  1. le fobie sono risposte apprese;
  2. qualsiasi stimolo sviluppa proprietĂ  fobiche qualora venga associato, per contiguitĂ  spazio-temporale, con situazioni che evocano paura;
  3. stimoli neutri che hanno particolare rilievo nella situazione ansiogena e/o che hanno particolare impatto sul soggetto hanno probabilitĂ  piĂą elevate di sviluppare proprietĂ  fobiche rispetto a stimoli banali o irrilevanti;
  4. la fobia è rafforzata dalla ripetizione dell'associazione tra la situazione ansiogena e tali stimoli;
  5. associazioni tra situazioni di paura particolarmente intensa e stimoli neutri produrranno reazioni fobiche con elevata probabilitĂ ;
  6. si verificherĂ  la generalizzazione dello stimolo fobico originario a stimoli di natura simile;
  7. esperienze nocive che hanno luogo in condizioni di eccessiva restrizione fisica produrranno reazioni fobiche con elevata probabilitĂ ;
  8. stimoli neutri che sono associati con un'esperienza nociva possono sviluppare proprietĂ  motivazionali secondarie (pulsione di paura);
  9. risposte come quelle di evitamento possono essere rinforzate dalla riduzione della pulsione di paura.

Secondo il concetto di "PREPARADNESS" di Seligman, la nostra specie si sarebbe preprogrammata per acquisire con particolare facilitĂ  reazioni di paura in riferimento a situazioni di importanza fondamentale per la sopravvivenza. Sulla scorta degli studi di Bandura sull'apprendimento osservativo e sul modeling, si prevede che paure e fobie possano essere acquisite, oltre che per condizionamento diretto, in forma indiretta attraverso l'osservazione e attraverso la trasmissione di informazioni ed istruzioni: per condizionamento diretto, per osservazione e per trasmissione verbale. Una paura verrebbe acquisita quando uno stimolo neutro assumesse ruolo di "segnale" per l'occorrenza dello stimolo incondizionato.
Considerando gli organismi come attivi risolutori di problemi, l'identificazione di relazioni tra stimoli (diretta, per osservazione o per istruzione) risponderebbe efficacemente alla domanda: cosa ha "causato" quell'evento (lo stimolo incondizionato)?

Tratto da "Trattamento cognitivo dei disturbi d'ansia" di Wells Adrian, Ed. McGraw-Hill


 

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